Gli Spazzi. Una lunga dinastia di artisti (1380-1936)
Quell’esemplarità, nel contenuto e nella forma, che era stata riconosciuta nell’Ottocento
alla scultura italiana – tanto che Ottavio Lacroix scrive che “il carattere di ciascun popolo
si disegna e s’esprime in questi monumenti”, intesi come monumenti funebri
(da La tomba di Mulready, in L’Esposizione Universale Illustrata, 1867) – era venuta meno.
Solo grazie a studi come quelli di Camilla Bertoni è stato possibile ricollocarli nella corretta
prospettiva culturale.
La scultura degli Spazzi, come tutta la scultura monumentale è ancora oggi parte del
nostro quotidiano; dopo un volume come questo impariamo però a guardarla
differentemente, con maggiore consapevolezza, a decifrare le gesta
che ci racconta. Una storia silenziosa che va letta nelle espressioni, nell’interpretazione
dei simboli, nella puntuale descrizione delle uniformi, degli abiti, degli interni, delle
acconciature… Il libro inoltre s’inserisce in un progetto più ampio e ambizioso: la creazione
di un Archivio della Scultura Veronese consultabile in rete e a disposizione di studiosi
e appassionati. Una risorsa aperta dunque nella profonda consapevolezza che la ricerca,
quella vera, passa anche per il confronto e la condivisione.
Quell’esemplarità, nel contenuto e nella forma, che era stata riconosciuta nell’Ottocento
alla scultura italiana – tanto che Ottavio Lacroix scrive che “il carattere di ciascun popolo
si disegna e s’esprime in questi monumenti”, intesi come monumenti funebri
(da La tomba di Mulready, in L’Esposizione Universale Illustrata, 1867) – era venuta meno.
Solo grazie a studi come quelli di Camilla Bertoni è stato possibile ricollocarli nella corretta
prospettiva culturale.
La scultura degli Spazzi, come tutta la scultura monumentale è ancora oggi parte del
nostro quotidiano; dopo un volume come questo impariamo però a guardarla
differentemente, con maggiore consapevolezza, a decifrare le gesta
che ci racconta. Una storia silenziosa che va letta nelle espressioni, nell’interpretazione
dei simboli, nella puntuale descrizione delle uniformi, degli abiti, degli interni, delle
acconciature… Il libro inoltre s’inserisce in un progetto più ampio e ambizioso: la creazione
di un Archivio della Scultura Veronese consultabile in rete e a disposizione di studiosi
e appassionati. Una risorsa aperta dunque nella profonda consapevolezza che la ricerca,
quella vera, passa anche per il confronto e la condivisione.