CERCATORI D’ERBA – Malghe da formaggio in Trentino
Cercatori d’erba racconta quindici storie di donne e di uomini in quindici malghe diverse fatte di suoli, pascoli, paesaggi, microclimi, caratteri e temperamenti altrettanto diversi. Perché la malga è anche e soprattutto questo: un luogo che esprime una diversità fisica e umana che modella la vera identità dei suoi prodotti. I tre piani narrativi del libro (fotografico, narrativo ed artistico) offrono ai lettori la possibilità di scorgere nell’alpeggio non tanto il significato di una lezione frontale dall’alto verso il basso, ma un laboratorio creativo e una testimonianza attiva per ricercare, anche in altri luoghi e in altri tempi, un rapporto alternativo, equilibrato e quindi sostenibile con l’ambiente. Una sfida antica ma fondamentalmente attuale, per non dire ipermoderna se consideriamo lo stato di salute del pianeta e delle Alpi in particolare.
Queste “malghe da formaggio” raccontano il tempo presente in un mondo dove “ogni singola parte esiste solo in funzione del tutto” e dove “ogni cosa parla d’amore”. Un luogo dove il lavoro, i sentimenti, le passioni, la fatica, i sapori e gli odori diventano la stessa cosa e assumono un significato e un orizzonte armonico e circolare, per usare un termine oggi utilizzato per indicare un modello di sviluppo dove anche i rifiuti diventano davvero delle risorse. Nel sovrapporsi e intrecciarsi di immagini e tratti pittorici, la narrazione assume infine la luminosità di un tempo primordiale dove ritroviamo le sfumature dell’archetipo e di quell’inconscio collettivo che vede nella malga il simbolo di una comunità che si univa per affrontare insieme le sfide della sopravvivenza in quota.
dalla Prefazione di Walter Nicoletti
Cercatori d’erba è il titolo di un progetto che comprende il volume
e una mostra itinerante.
Volume illustrato di pregio:
fotografie di Marco Simonini, testi narrativi a cura di Francesco Gubert, opere artistiche di Amina Pedrinolla.
Cercatori d’erba racconta quindici storie di donne e di uomini in quindici malghe diverse fatte di suoli, pascoli, paesaggi, microclimi, caratteri e temperamenti altrettanto diversi. Perché la malga è anche e soprattutto questo: un luogo che esprime una diversità fisica e umana che modella la vera identità dei suoi prodotti. I tre piani narrativi del libro (fotografico, narrativo ed artistico) offrono ai lettori la possibilità di scorgere nell’alpeggio non tanto il significato di una lezione frontale dall’alto verso il basso, ma un laboratorio creativo e una testimonianza attiva per ricercare, anche in altri luoghi e in altri tempi, un rapporto alternativo, equilibrato e quindi sostenibile con l’ambiente. Una sfida antica ma fondamentalmente attuale, per non dire ipermoderna se consideriamo lo stato di salute del pianeta e delle Alpi in particolare.
Queste “malghe da formaggio” raccontano il tempo presente in un mondo dove “ogni singola parte esiste solo in funzione del tutto” e dove “ogni cosa parla d’amore”. Un luogo dove il lavoro, i sentimenti, le passioni, la fatica, i sapori e gli odori diventano la stessa cosa e assumono un significato e un orizzonte armonico e circolare, per usare un termine oggi utilizzato per indicare un modello di sviluppo dove anche i rifiuti diventano davvero delle risorse. Nel sovrapporsi e intrecciarsi di immagini e tratti pittorici, la narrazione assume infine la luminosità di un tempo primordiale dove ritroviamo le sfumature dell’archetipo e di quell’inconscio collettivo che vede nella malga il simbolo di una comunità che si univa per affrontare insieme le sfide della sopravvivenza in quota.
dalla Prefazione di Walter Nicoletti
Cercatori d’erba è il titolo di un progetto che comprende il volume
e una mostra itinerante.
Volume illustrato di pregio:
fotografie di Marco Simonini, testi narrativi a cura di Francesco Gubert, opere artistiche di Amina Pedrinolla.