Un artista e la sua vita postuma. Storia della fortuna critica di AGOSTINO DI DUCCIO
Il libro che mi appresto a presentare al lettore non è dedicato a uno scultore italiano del Quattrocento. Non si occupa, se non indirettamente, della sua opera, e non si propone nemmeno di ricostruire le tappe della sua esistenza. È la sua fortuna, in larga parte postuma, che intende invece prendere in esame.[…] Osservare in controluce la storia della storiografia artistica – tanto nei suoi meriti quanto nei suoi limiti – a partire dalla ricostruzione della fortuna critica di un artista che a lungo, per generazioni e generazioni, aveva addirittura cessato di esistere nella memoria di tutti: questo mi è sembrato un lavoro degno e necessario.[D.P.]
Il volume ripercorre la storia della fortuna di Agostino di Duccio, una storia fuori della norma per aver suscitato, nel corso dei secoli, uno spettro quanto mai ampio di reazioni, che vanno dal puro e semplice oblio a qualcosa che sembra quasi essere stato una sorta di infatuazione collettiva. Ma anche per la sorprendente coincidenza, sotto il profilo cronologico, tra il compimento del lungo processo di ricomposizione della sua carriera e della sua esistenza, da un lato, e il suo unico anche se effimero momento di grande successo, dall’altro.
Il libro che mi appresto a presentare al lettore non è dedicato a uno scultore italiano del Quattrocento. Non si occupa, se non indirettamente, della sua opera, e non si propone nemmeno di ricostruire le tappe della sua esistenza. È la sua fortuna, in larga parte postuma, che intende invece prendere in esame.[…] Osservare in controluce la storia della storiografia artistica – tanto nei suoi meriti quanto nei suoi limiti – a partire dalla ricostruzione della fortuna critica di un artista che a lungo, per generazioni e generazioni, aveva addirittura cessato di esistere nella memoria di tutti: questo mi è sembrato un lavoro degno e necessario.[D.P.]
Il volume ripercorre la storia della fortuna di Agostino di Duccio, una storia fuori della norma per aver suscitato, nel corso dei secoli, uno spettro quanto mai ampio di reazioni, che vanno dal puro e semplice oblio a qualcosa che sembra quasi essere stato una sorta di infatuazione collettiva. Ma anche per la sorprendente coincidenza, sotto il profilo cronologico, tra il compimento del lungo processo di ricomposizione della sua carriera e della sua esistenza, da un lato, e il suo unico anche se effimero momento di grande successo, dall’altro.