Bartolomeo Bezzi 1851-1923
Bartolomeo Bezzi è stato, dopo Segantini, il più importante pittore trentino dell’Ottocento, nonché uno dei principali promotori artistici nell’Italia del suo tempo.
Originario della Val di Sole, dove nacque nel 1851, compì la propria formazione artistica all’Accademia di Brera e divenne ben presto una figura di spicco dell’ambiente artistico milanese.
Trasferitosi a Venezia, contribuì in modo determinante alla fondazione della Biennale.
Negli ultimi anni di vita si ritirò a Cles, nel suo Trentino, dove morì l’8 ottobre 1923 dopo un lungo periodo di inattività.
I suoi temi preferiti furono il paesaggio e la veduta, ma occasionalmente si cimentò anche con il ritratto e le scene di genere, con una particolare propensione alla rappresentazione della figura umana dal vero.
Proprio a questo ambito appartiene Giorno di magro, una delle sue opere più note, con cui vinse la medaglia d’argento all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. In occasione del centenario della morte dell’artista, in Trentino si è scelto di celebrare la sua figura attraverso tre esposizioni commemorative, che ne documentano la vasta produzione.
Contributi di: Margherita de Pilati, Marcello Nebl, Roberto Pancheri, Elisabetta Staudacher, Silvia Bruno, Michele Uber, Warin Dusatti
Bartolomeo Bezzi è stato, dopo Segantini, il più importante pittore trentino dell’Ottocento, nonché uno dei principali promotori artistici nell’Italia del suo tempo.
Originario della Val di Sole, dove nacque nel 1851, compì la propria formazione artistica all’Accademia di Brera e divenne ben presto una figura di spicco dell’ambiente artistico milanese.
Trasferitosi a Venezia, contribuì in modo determinante alla fondazione della Biennale.
Negli ultimi anni di vita si ritirò a Cles, nel suo Trentino, dove morì l’8 ottobre 1923 dopo un lungo periodo di inattività.
I suoi temi preferiti furono il paesaggio e la veduta, ma occasionalmente si cimentò anche con il ritratto e le scene di genere, con una particolare propensione alla rappresentazione della figura umana dal vero.
Proprio a questo ambito appartiene Giorno di magro, una delle sue opere più note, con cui vinse la medaglia d’argento all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. In occasione del centenario della morte dell’artista, in Trentino si è scelto di celebrare la sua figura attraverso tre esposizioni commemorative, che ne documentano la vasta produzione.
Contributi di: Margherita de Pilati, Marcello Nebl, Roberto Pancheri, Elisabetta Staudacher, Silvia Bruno, Michele Uber, Warin Dusatti