Carichi vaganti

Numero pagine: 124
Formato chiuso: 10,5x18 cm
Finitura: Brossura
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo: 13,00 Euro
Codice ISBN: 979-12-5654-022-8

Carichi vaganti

Racconti

«Proprio un paio di giorni fa, quando aggirandomi per i corridoi del palazzo, per tre volte almeno, di cui una sulle scale, incontrai un cartello con la scritta in stampatello: «UFFICIO CARICHI PENDENTI» con tanto di freccia, non ebbi più alcun dubbio: l’ufficio «CARICHI PENDENTI», di cui tanto avevo sentito parlare e forse letto, era una realtà. Tuttavia, non pago, volli sincerarmi domandandolo ad un inserviente, non cieco però, che con un carrello stracarico di fascicoli stava sulla soglia in procinto di entrare proprio là. […] A me, l’idea che ci sia uno stanzone che contiene e conserva i carichi pendenti di migliaia e migliaia di individui, si associa all’idea che quei carichi, mal custoditi, evadano e, girovagando a caso nel cielo, quasi volteggiando, ti piombino addosso quando meno te lo aspetti assumendo il punitivo ruolo da “incubo da carichi vaganti” (benché non tutti “cattivi”). […] Pur così questa questione dei “Carichi vaganti” non trova soluzione e, anzi, continua a turbarmi: un giorno o l’altro dovrò risolverla! Ma come?»

Luciano Cenna è nato a Mantova e vive a Verona dal 1939; nel 1957 si è laureato in Architettura a Venezia, svolgendo poi a Verona, con il col- lega Luigi Calcagni, una intesa attività di progettista, tuttora in corso nel contesto della società Arteco da essi fondata. Di recente ha intensificato la sua attenzione alla scrittura, già manifestata con alcune pubblicazioni alla fine degli anni Ottanta, pubblicando con Cierre edizioni i racconti contenuti ne “Il vetraio assopito” e il romanzo “In rodaggio” e, con l’editore Bonaccorso “Una vita a pezzi”, quasi un romanzo.

Carichi vaganti

Carichi vaganti

Numero pagine: 124
Formato chiuso: 10,5x18 cm
Finitura: Brossura
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo: 13,00 Euro
Codice ISBN: 979-12-5654-022-8

«Proprio un paio di giorni fa, quando aggirandomi per i corridoi del palazzo, per tre volte almeno, di cui una sulle scale, incontrai un cartello con la scritta in stampatello: «UFFICIO CARICHI PENDENTI» con tanto di freccia, non ebbi più alcun dubbio: l’ufficio «CARICHI PENDENTI», di cui tanto avevo sentito parlare e forse letto, era una realtà. Tuttavia, non pago, volli sincerarmi domandandolo ad un inserviente, non cieco però, che con un carrello stracarico di fascicoli stava sulla soglia in procinto di entrare proprio là. […] A me, l’idea che ci sia uno stanzone che contiene e conserva i carichi pendenti di migliaia e migliaia di individui, si associa all’idea che quei carichi, mal custoditi, evadano e, girovagando a caso nel cielo, quasi volteggiando, ti piombino addosso quando meno te lo aspetti assumendo il punitivo ruolo da “incubo da carichi vaganti” (benché non tutti “cattivi”). […] Pur così questa questione dei “Carichi vaganti” non trova soluzione e, anzi, continua a turbarmi: un giorno o l’altro dovrò risolverla! Ma come?»

Luciano Cenna è nato a Mantova e vive a Verona dal 1939; nel 1957 si è laureato in Architettura a Venezia, svolgendo poi a Verona, con il col- lega Luigi Calcagni, una intesa attività di progettista, tuttora in corso nel contesto della società Arteco da essi fondata. Di recente ha intensificato la sua attenzione alla scrittura, già manifestata con alcune pubblicazioni alla fine degli anni Ottanta, pubblicando con Cierre edizioni i racconti contenuti ne “Il vetraio assopito” e il romanzo “In rodaggio” e, con l’editore Bonaccorso “Una vita a pezzi”, quasi un romanzo.