G. Racconto
È una storia raccontata in prima persona.
La notizia terribile, l’annuncio della morte imminente, data a Daniela da G: un’amica, l’amica di una vita. “Eccomi. Non ti lascio, sono qui”, risponde Daniela.
L’autrice diventerà occhi e orecchie nel fine vita di G.
Un dialogo fra le pagine con protagonista la vita, il mare, la professione, la famiglia dell’una e dell’altra.
Un dialogo a due che corre veloce sulle pagine del libro e delle rispettive vite, con uno sguardo attento ai territori della loro esistenza: Trieste, il Salento, Verona: “città come corpo umano, parti sane e parti malate, parti allenate, parti trascurate”. Daniela, saprà accompagnare l’amica cui vuole bene, nella lontananza come nella vicinanza, con la forza di “lasciare quel seme per altre donne che sappiano vivere intensamente senza paura”.
Daniela Cavallo. Un’anima doppia, mai ferma, mai scontata, schietta. Oggi forse una donna difficile che ha vissuto tanti dolori e li ha superati, dolce e amara, dura e fragile, quieta e feroce, vivo di opposti. Architetto da più di vent’anni, da dieci Docente di Marketing Territoriale all’Università di Verona, con una specializzazione in Storia dell’Arte. Non mi risparmio le emozioni, vivo sempre intensamente e fino in fondo, non mi piace chi bara, non mi piace ciò e chi è banale, non mi piace chi approfitta dei ruoli; mi piace il rispetto, la buona educazione, il garbo e l’eleganza. La bellezza è uno stato d’animo che cerco ogni giorno.
Mi piacciono i colori e le forme pulite, mi piace usare le parole come mattoni per costruire, una passione profonda per le parole, per le loro radici, un atteggiamento da archeologo alla scoperta dell’origine delle cose.
È una storia raccontata in prima persona.
La notizia terribile, l’annuncio della morte imminente, data a Daniela da G: un’amica, l’amica di una vita. “Eccomi. Non ti lascio, sono qui”, risponde Daniela.
L’autrice diventerà occhi e orecchie nel fine vita di G.
Un dialogo fra le pagine con protagonista la vita, il mare, la professione, la famiglia dell’una e dell’altra.
Un dialogo a due che corre veloce sulle pagine del libro e delle rispettive vite, con uno sguardo attento ai territori della loro esistenza: Trieste, il Salento, Verona: “città come corpo umano, parti sane e parti malate, parti allenate, parti trascurate”. Daniela, saprà accompagnare l’amica cui vuole bene, nella lontananza come nella vicinanza, con la forza di “lasciare quel seme per altre donne che sappiano vivere intensamente senza paura”.
Daniela Cavallo. Un’anima doppia, mai ferma, mai scontata, schietta. Oggi forse una donna difficile che ha vissuto tanti dolori e li ha superati, dolce e amara, dura e fragile, quieta e feroce, vivo di opposti. Architetto da più di vent’anni, da dieci Docente di Marketing Territoriale all’Università di Verona, con una specializzazione in Storia dell’Arte. Non mi risparmio le emozioni, vivo sempre intensamente e fino in fondo, non mi piace chi bara, non mi piace ciò e chi è banale, non mi piace chi approfitta dei ruoli; mi piace il rispetto, la buona educazione, il garbo e l’eleganza. La bellezza è uno stato d’animo che cerco ogni giorno.
Mi piacciono i colori e le forme pulite, mi piace usare le parole come mattoni per costruire, una passione profonda per le parole, per le loro radici, un atteggiamento da archeologo alla scoperta dell’origine delle cose.